30 dicembre 2011


Qualche giorno fa per la prima volta mi è capitato di ricevere un formalissimo baciamano, con tanto di inchino.
Il gesto è stato talmente inaspettato - considerato che il gentleman non era certo un anzianotto in vena di galanterie stucchevoli - che per istinto stavo per sfilare la mano ...... ma fortunatamente mi sono trattenuta.
Comunque la prossima volta voglio anche il colpo di tacco!

21 dicembre 2011

IL REGALO PIU' BELLO



BRAVA MONNY!!!!!!!!!



































14 dicembre 2011



Non è stato un periodo splendido per la nostra piccola comunità familiare e a dirla tutta, non lo è ancora. Nonostante da genitori si cerchi il modo di non far pesare i disagi e le preoccupazioni che riteniamo nostro compito dover risolvere, è inevitabile che ognuno, grande e piccolo, ne sia coinvolto.



Accadono però dei piccoli gesti spontanei, parole, frasi, sorrisi che hanno l'effetto balsamico di una pacca sulla spalla, di una mano che si posa lieve sulla tua e ti scalda il cuore.



Ragazze mie, vi adoro.

09 dicembre 2011

PER MEGLIO DIRE

Quando è un periodo in cui tutto va per traverso e te ne succedono di tutti i colori non rimane altro che autoripetersi come un mantra il classico popolare " finchè regge la salute a tutto c'è rimedio!".
E infatti .... dopo il ruzzolone di ieri sera che mi ha vista lunga distesa al suolo a quattro di bastoni per colpa di un malvagissimo sampietrino traballante, mi ritrovo con un ginocchio gonfio come un melone, dolorante e zoppicante.
Devo dire che i miei cascatoni sono ormai famigerati in famiglia e non solo ... nel mio curriculun ci sono tracolli a peso morto in piazze affollate, attraversamenti di strada, marciapiedi del centro, rampe di scale e l'ultimo, appunto ieri pomeriggio, a sacco di patate, al centro commerciale affollatissimo come d'uopo.
Devo ammettere di aver trovato sempre persone carine che, con gesti pietosi, mi hanno aiutata a rialzarmi e, come nel caso di ieri , a rintracciare i miei occhiali finiti nel buio oltre la siepe .
Una volta tornata in posizione verticale, nell'imbarazzo che può capire solo chi ci si trova e rassicurati gli astanti che tutto era a posto (ohi ohi ohi) il solo desiderio è quello di andar via e sparire nella nebbia, ma va bene anche un po' di umida foschia.
Ma la vecchietta che poco prima mi chiedeva soave se fosse tutto a posto, all'improvviso fa una faccia perfida e quasi con tono minaccioso "Ma lo sa che per poco stava per travolgermi e far cadere anche me?"
(Scusi signora mia per la minaccia che sono stata, ma se non si leva da torno potrebbe essere travolta dal malvagissimo sampietrino centrato ben bene in fronte)
Fischiettando (vabbè ......) io e la mia piccola riprendiamo la nostra passeggiata bruscamente interrotta.
"Mamma lo sai che ho pensato che fossi morta, non ti rialzavi più"
Eccaaallà.
Per meglio dire, autoripetiamoci il mantra: solo alla morte non c'è rimedio.






18 ottobre 2011

Davanti al secchione, col pattume in mano ....

Ma quanto tempo è passato dall'ultimo post! Non ho più il tempo che vorrei, per fare molte cose, ma a questo piccolo spazio non vorrei rinunciare.
Ogni tanto mi rileggo post vecchi che mi fanno tornare in mente situazioni ormai dimenticate e che sarebbero andate perse nei meandri della mia memoria. Come sfogliare le pagine di un diario, "ritrovare" persone perse per strada e pensare "che peccato".

Come accade, in effetti, nella vita.

Ho riflettuto molto su un episodio che mi è accaduto ieri pomeriggio mentre andavo a gettare il pattume al secchione (potrei sorvolare su questo dettaglio, ma il "momento" è proprio questo).
Là di fronte, mentre armeggio con quel maledetto che non si apre mai, mi ritrovo faccia a faccia con una persona con la quale ci evitiamo da più o meno quindici anni.
Il suo sacco si rompe e ci troviamo a guardarci negli occhi mentre istintivamente le dò una mano.
"Non ti preoccupare, Pà" ........ ed è come se un vuoto di quindici anni non ci fosse più.
Ci guardiamo e ci sorridiamo .... sguardi indagatori .... (ci siamo già incontrate, abitando nella stessa via, ma da lontano) il suo viso non è cambiato ma gli anni sono passati - e sono tanti - e lei sta certo pensando la stessa cosa di me.
Quante cose son successe!
La nostra amicizia sembrava inossidabile: i due opposti che si compensavano, tanto caciarona lei quanto schiva io. Le famiglie spesso insieme.
Poi il tonfo, ed una fine netta, dolorosa come un lutto, in quel momento necessaria.
La vita mi insegnerà, poi, ad essere meno intransigente.

Dopo due convenevoli, anche un po' imbarazzati, ognuna di noi ha proseguito per la propria strada. Il mio passo era più leggero e, son certa di non sbagliarmi, anche il suo.

19 settembre 2011

AL TELEFONO CON IL CUP

Musichetta ("La primavera" di Vivaldi a 300 decibel)
"Gentile utente la informiamo che l'attesa prevista per parlare con il nostro operatore è di ventitreminuti e trenta secondi, grazie.
Nell'attesa la preghiamo di attendere, grazie".

(Nell'attesa, mentre attendo, mi chiedo se non faccio prima ad andare direttamente alla Asl a prenotarmi la visita)

14 settembre 2011

SOLUZIONI STRADALI





Ogni giorno qua c'è una novità .... una bella mattina ti svegli e ti accorgi che la strada sottocasa è diventata a senso unico con divieto di sosta da entrambi i lati. Un mese circa per abituarsi e massima attenzione .... infatti un paio di volte, un po' soprappensiero un po' per abitudine, ho rischiato di imboccarla alla vecchia maniera, vale a dire contromano.





Dopo un po' il divieto di sosta è diventato parcheggio prima su un lato, poi su entrambi i lati. Ciò ha quindi comportato anche lo spostamento delle strisce pedonali.





ORA, presumo che dietro tutte queste variazioni ci sia qualcuno che valuta la situazione e cerca di mettere in atto la soluzione migliore.








Ma ecco che, alla luce delle freschissime modifiche, un dubbio mi assale.




Alle sette di questa mattina degli operai stavano al lavoro, proprio qua sotto, per istituire un posto macchina per disabile. Strisce gialle, un cartello e in quattro e quattr'otto il posto è pronto.




Ma c'è qualcosa che non va: un posto macchina per disabile sul lato sinistro della strada in un punto delimitato da un muretto alto un metro e mezzo?



Ma se tutti evitano di parcheggiare da quel lato, (io per prima) proprio per la scomodità di scendere e salire in macchina, essendo necessario farlo per forza dal lato passeggero!!








Voglio vedere cosa dovrà inventarsi una persona con eventuale carrozzina o stampelle o comunque un disagio fisico. O, nel caso, i traffici e le manovre che sarà costretto a fare l'eventuale accompagnatore.








Vivremo e vedremo.





25 agosto 2011

Ma và và

Una cosa che mi sta qua, proprio, impellente: abbatteteli!!

Fate fuori la MOLLY e quel demente che la scarrozza in giro ridendo come un matto alla vista delle compresse molli. Voglio dire ... già di per sè la parola "molle" ha un che di schifosetto ...

Verrebbe voglia di ficcargliele in qualche bel posto, le pastiglie molli, a quei due. Ovviamente senza toglierle dalla confezione.







09 agosto 2011




La convalescenza (una ventina di giorni fa ho finalmente fatto l'intervento rinviato più volte) mi sta imponendo dei ritmi ai quali non ero più assolutamente abituata.

Il divieto da parte dei medici di fare quasi tutto (proibito anche guidare) mi obbliga alla mercè delle mie tre efficientissime e dispotiche badanti, pronte ad intercettare ogni mio tentativo di sderazzamento.

Insomma prigioniera e succube delle tre ... e di una fastidiosa fasciatura a salame che dovrò tenere ancora per un po' di giorni e che mi è valsa l'appellativo di mamma Mac Wrap.



Solo ora, costretta al rallenty, mi rendo conto di quanto fossi frenetica, sempre col passo "a maratona", anche per accompagnare la piccola al parco o a prendere il gelato.


Speriamo comunque che 'sta situazione non comporti l'immediata ricomparsa del peso perso in una settimana di ospedale, cinque di doloroso digiuno totale, due chili in tutto. Speranza vana, ovviamente: basterà guardare una pizza o dare una sbirciatina a un par di supplì.



Tutto è bene quel che finisce bene: ma ora so che mai più leggerò la parte relativa alle "possibili complicanze" mentre sto a quattro di bastoni, col camicetto verde, pronta per entrare in sala operatoria. Mai più.




Il caso ha voluto che in sottofondo, prima che mi addormentassero, ci fosse David Bowie; il che mi è sembrato lì per lì, segno di buon auspicio. In certi momenti, come si suol dire, tutto fa brodo.

























05 agosto 2011

RITORNO ALLA (A)NORMALITA'




I segni di un ritorno alla (a)normalità ci sono tutti.








Stamattina, alla solita buon'ora, mi accingevo a prepararmi il mio caffellatte da gustarmi in beata solitudine, dopo aver accudito piante, bucato da stendere, marito che va al lavoro.




Bene, mentre mi metto seduta mi accorgo che sul tavolo della cucina è rimasto un mazzo di chiavi che mio marito deve avere con sè.




Considerato che è uscito da poco mi affaccio dal terrazzo, guardo giù, la strada è deserta di qua, di là non passa anima viva, ma forse è andato dall'altra parte mi affaccio all'altro terrazzo ma niente .... ritorno dall'altra parte ... so che prima o poi qua sotto deve passare.




Niente.




Quindi è già partito.




Quando si accorgerà di non avere con sè l'indispensabile mazzo di chiavi avrà già percorso una trentina di Km per cui non mi rimane altro che chiamarlo al telefono.




Ecco il nostro dialogo:








IO - Ma senti un po', guarda che qui hai lasciato le chiavi sul tavolo!




LUI - ah sì, vabbè .... nun te preoccupà.




IO (un po' scocciata da 'sta calma ... in fin dei conti gli sto risolvendo un problema) - Ho capito nun te preoccupà, ma ti tocca tornare indietro ... adesso dove sei?




LUI - In bagno.



IO - In bagno? In bagno dove?



LUI - A Pà, in bagno nel nostro bagno.



IO - ................ ma mi pareva fossi uscito!



LUI - Eh, e invece no.



La conversazione telefonica continua:



IO - Comunque, ecco, le chiavi sono sul tavolo della cucina.


LUI - Sì sì, mò vengo ....



Seguono saluti.








(Ecco perchè non ci siamo comprati un appartamento più grande: mica per non accollarsi un mutuo per tre generazioni, macchè!!!! il motivo vero è che con una stanza in più avremmo avuto bisogno del cercapersone ....)

18 giugno 2011

MERIGGIARE

Purtroppo il periodo critico continua .....

Tutto è concentrato sulla situazione di cui parlavo qua sotto, che mi assorbe per intere giornate e che ha stravolto la quotidianità mia e della famiglia.
Devo mettere da parte tutto ... ho dovuto rinunciare anche all'intervento a cui dovevo sottopormi in questo periodo, rinviando il tutto a data da destinarsi.

Perdipiù notizie pessime da vicino e da lontano di persone care che vivono momenti bui.

Ma la speranza e la fiducia non vengono meno: e ci mancherebbe altro.

Intanto l'estate incalza e la luce di questo pomeriggio è abbacinante.
I colori fanno quasi male agli occhi.
Ed il libro si apre da solo sulle pagine dove, chissà quando, ho lasciato una foto.
Mai mi stancherò di rileggere questi versi, pur conoscendoli a memoria.

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora si intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.


31 maggio 2011

G.

Sono giorni un po' impegnativi: di nuovo su e giù con l'ospedale (che non è proprio dietro l'angolo), gli ascensori, le scale, i corridoi interminabili, la "caccia" ai medici che vanno sempre di corsa, per carpire due parole, il bianco sconvolgente della terapia intensiva.

E poi le frasi rassicuranti che devono uscire sorridenti dalla bocca, rivolte a chi le aspetta con sguardo febbrile ........ e ancora spiegazioni - che fanno giri immensi - e si posano sulle orecchie di chi vuole sentire parole, mai abbastanza, che dicono che tutto andrà bene, assolutamente.

L'ultimo abbraccio tra un tubo e l'altro, prima di andare via, ed un effluvio di acqua di colonia che arriva inaspettato dalle chiome candide.......


Non si discute nemmeno: ce la farai, altrochè.



20 maggio 2011

ODORE DI MAMMA



Seduta sul tavolo della cucina, scribacchio i miei appunti di spese, conti e cose da fare.



La piccola mi abbraccia da dietro, mi sbaciucchia, si strofina.



Quasi infastidita (e subito me ne pentirò) le dico "Ferma, su, non vedi che ho da fare, che vuoi?"



"Voglio solo annusarti .... sai proprio di buono ... sai di mamma"






Sono le piccole cose per cui una giornata storta si può rasserenare, all'improvviso.

10 maggio 2011

Dunque, ci siamo.
Son mesi ormai che ci hanno informato e siamo tutti pronti: la grande catastrofe che si verificherà tra il 10 e l'11 di maggio qui a Roma dovrebbe essere in arrivo.
C'è chi si è preso le ferie per andarsene altrove.

Io da qua non schiodo.
Per una nata il 17/11, due numeri non proprio benvoluti, altro che profezie nefaste!!

Comunque, per non passare da screanzata, a scanso di equivoci, da qui saluto tutti ... coloro che mi conobbero, mi conoscono e mi conosceranno (l'ottimismo è il sale della vita)).

Informo l'amministratore che il condominio è pagato.
La parcella del commercialista dovrebbe essere saldata dopodomani: se non gli arriva il bonifico sappia che non è stata cattiva volontà.
Alla mia assicurazione auto: tra i documenti che vi ho spedito per il rinnovo, ho messo per sbaglio la circolare sulla "profilassi da eseguire in caso di pediculosi nelle scuole": cestinate pure.
Al vicinato e a tutti quelli che mi hanno vista stendere i panni sul balcone l'altro giorno alquanto discinta : ci tengo a precisare che non ho le scaldane da menopausa. Semplicemente non mi sono accorta di aver tirato su fin sotto il mento la seconda zip del giacchetto (maledette zip doppie) per cui mentre la prima zip chiudeva, la seconda contemporaneamente apriva.
Infine, lascio la mia tessera punti a chi può essere interessato ad un set di mestoli in puro faggio o anche ad un carrello portaspesa con ruote per fare le scale (ma avverto: per quest'ultimo tocca aggiungere otto euro).
Visto che ci sono mi avvantaggio anche con gli auguri per una cugina che proprio domani compie gli anni: non so se augurarle che sia un compleanno con il botto.

Qui Roma, passo e chiudo.

02 maggio 2011

2 MAGGIO




Oggi è un giorno particolare: è il mio anniversario di matrimonio.


Sono 24 anni di "carriera": l'esatta metà della mia vita passata come moglie.


Tener botta non è - e non è stato - facile.


A qualche amica che mi dice "sei fortunata che dura ancora" rispondo sempre che la fortuna non c'entra nulla. Ci ho - meglio: ci abbiamo - creduto profondamente, fortissimamente e caparbiamente che quello che stavamo costruendo sarebbe stato il fulcro della nostra vita.



Non siamo certo caratteri, io e lui, da smancerie e cicciccoccò. Ma la sua telefonata nel pomeriggio mi ha fatto immenso piacere .... poche parole ma sostanziose, come sempre.




















13 aprile 2011

New Generation



Sabato pomeriggio a passeggio con Marialaura per mano.


Ci stiamo gustando un bel gelato (non sono golosa in genere, il dolce non mi attira, ma davanti al bancone con quella sfilza di ondulati e cremosi gusti - nocciola e liquirizia please -non si può dire di no ... sarebbe un insulto al buonsenso).


Dunque io e la mia terzogenita si passeggia beate co 'sto cono in mano sbirciando le vetrine e lei che ciancia, ciancia, ciancia.


Sul nostro marciapiede, alla fermata dell'autobus, tre tipetti di all'incirca otto/nove anni con le tute e i borsoni del calcio, gli spuntoni belli dritti in testa, scherzano e ridono tra loro.


Mentre noi passiamo, uno di questi (il più sveglio, si vede) guardando Marialaura se ne esce con :


"Ciao occhi verdi"


Io per poco non mi strozzo "Eeeeeeehhhhhh"


Lo guardo basita e quell'impunito mi fa un sorriso mezzo sdentato da qui a qui.


Ma guarda un po' questo sfacciatello!!




In tutto ciò, come non notare il guizzo di soddisfazione negli occhi di lei. ...... tra i denti mi sfugge un "andiamo bene qua!"



Che, col tono che si può facilmente immaginare : "Sì vabbè, comunque guardasse meglio la prossima volta ... i miei occhi non sono verdi ma azzurri" e continua a camminare impettita e soddisfatta come una pavoncella . Della serie: tanto mi era dovuto.



Ma guarda un po' questa sfacciatella.








12 aprile 2011

RIFLESSIONI

Mi è capitato spesso, soprattutto negli ultimi tempi, di sentire in bocca a chiunque e per le più svariate motivazioni la frase "mi vergogno di essere italiano/a". Una ridicola frase ad effetto con la quale il pronunciante intende affrancarsi, a sacrificio della propria identità e con atteggiamento (falsamente) vittimista, da comportamenti immondi e misfatti compiuti da altre persone. In questi giorni, con quel che sta succedendo riguardo all'immigrazione, chissà se queste persone che si vergognano ad essere italiane si sentirebbero più appagate e più orgogliose ad avere la nazionalità di un qualsiasi meraviglioso altro paese dell'EUROPA UNITA. Eh già ...... Per quel che mi riguarda, non mi sono mai vergognata di essere italiana. La mia nazionalità non ha nulla a che vedere col fatto di essere una persona PERBENE. Punto. Posso ben dire di esserlo, per i miei comportamenti e per la pulizia che c'è nella mia vita, privata e di cittadina di uno Stato. E so che come me, milioni di persone con cui condivido la tanto vituperata nazionalità. La vergogna per i comportamenti immondi ed i misfatti la lascio a carico di chi li compie. E per essi posso indignarmi, arrabbiarmi, schifarmi e se tutto ciò ha un senso, cercare di fare qualcosa, agire e darmi da fare nel mio piccolo, affinchè ciò che non mi sta bene possa essere cambiato.

01 aprile 2011

AGGIORNAMENTI


Arieccomi.

Le cose vanno decisamente meglio anche se non tutto è risolto.

C'è stato da occuparsi di un femore rotto, che in una persona anziana è una vera sciagura, ma in particolar modo per chi ne ha passate di ogni negli ultimi due anni.

Dopo una ventina di giorni di ricovero, finalmente mercoledì scorso il ritorno a casa. Adesso c'è da attendere un lungo tempo nella speranza di un recupero decente dell'autonomia e nell'attesa di un altro grosso intervento per un altro problema, che è stato necessario rinviare a causa di quest'ultimo guaio.


Contemporaneamente un problema di salute che mi riguardava (e sottovalutato da tempo da chi avrebbe dovuto capirci qualcosa) si è improvvisamente acuito, portandomi, finalmente, dal medico giusto, ad una diagnosi e (speriamo!!!) ad una soluzione.

Dovrò sottopormi ad un intervento che era stato inizialmente programmato tra due/tre mesi, ma che, dopo la corsa al pronto soccorso dell'altra notte (acc.... me la son vista proprio brutta), probabilmente verrà anticipato.

Diciamo che sto con una spada di Damocle sulla testa e devo dire che la cosa mi inquieta alquanto.

Ne è condizionato anche il mio stile di vita pratico: praticamente dovrei stare in panciolle dalla mattina alla sera. Con tutta la buona volontà, ma mi è impossibile.


Beh, insomma, si dice "tutto viene e tutto passa". Facciamo che passi presto.


P.S. Grazie a chi mi ha lasciato un pensiero. Due righe affettuose, in certe giornate, sono un raggio di luce.

28 marzo 2011

Mi manca molto questo spazio. Tante sarebbero le cose da raccontare, ma sono presa da una emergenza famigliare che mi assorbe completamente. Un abbraccio a chi passa di qua ogni tanto. Speriamo passi presto ... speriamo.

02 marzo 2011

VOGLIO L'ERBA VOGLIO


Mente sto stirando, assorta nei miei pensieri, irrompe (sì, sempre lei) e con fare deciso:


"Mamma, ho deciso che voglio sposare un re.

Ma mi devi spiegare dove posso andare per trovarlo".

Manco il principe: non ci accontentiamo delle mezze calzette.
Proprio il re vuole...
P.S. Qualsiasi dritta, chessò qualche sito per "fornitura re e affini" sarebbe ben accetta ...così intanto comincio ad organizzarmi.


25 febbraio 2011


Era da qualche tempo che regolarmente succedeva questo fatto: mi capitava di vedere un "capetto" che a me sembrava un ammmore, lo immaginavo addosso ad una delle mie ragazze e, una volta per l'una, una volta per l'altra, glielo facevo trovare come "pensierino" fatto col cuore da mammà.

Ma chissà perchè o non azzeccavo mai la "taglia" o il "colore" o il "tessuto": c'era sempre qualcosa che non andava. Regolarmente infatti esso veniva riportato indietro per cambiarlo con qualcosa altro ( che invece a me non piaceva mai).

Ad un certo punto nella mia mente ha cominciato a farsi largo un raggio di luce: bastava fare due più due, ma la mia ostinazione me lo impediva.

Quindi, meglio tardi che mai, ho capito che fosse meglio lasciar perdere coi "pensierini" amorevoli e toglierle dall'imbarazzo di inventarsi ogni volta una scusa per levarsi da torno (senza farmi rimanere male) i miei acquisti infelici.


23 febbraio 2011

F.

Girovagando per i miei blog preferiti, leggo un post che è come un pugno nello stomaco.
Se, anche tu, girovagando dovessi passare qua ... non posso farne a meno: il mio è un abbraccio forte, fortissimo.

PER CAMBIARE


Adesso uno potrebbe anche dire "Ma perchè 'sta donna si fissa tanto con le pubblicità con tutti i pensieri che una potrebbe/dovrebbe avere nella vita?"
E che ne so, rispondo io .... Sarà che ascolto molto la radio, sarà che la Tv più che guardarla la sento mentre faccio le mie cose ... quindi più che le immagini mi rimangono impresse le str..upidaggini che vengono dette.

Sta di fatto che da qualche tempo sento di svariati prodotti che vengono (da chi?) eletti ta-daaa: PRODOTTI DELL'ANNO.

Ora: considerato il fatto che stiamo a tre quarti di febbraio e quindi l'anno è composto fin'ora da più o meno una cinquantina di giorni, non è che ci voglia 'sta gran specialità per essere prodotti dell'anno. O no?

19 febbraio 2011

18 febbraio 2011

BEL FILM


Ho visto questo film e mi è piaciuto tantissimo. Una storia originale, ambientazioni affascinanti, attori che sanno fare il loro mestiere. Lo consiglio a tutti.

11 febbraio 2011


Parlando con alcune mamme mi sono resa conto che molte di loro seguono i figli nei compiti a casa in modo molto presente: sedute accanto ai bambini li aiutano passo passo colmando esse stesse le eventuali lacune di comprensione o voglia di fare. Per esempio: per qualcuna, vengo a sapere, è prassi aiutare a colorare le schede o magari suggerire il "pensierino" da comporre quando il bambino è stanco.

In questo senso sono stata (e sono) una mamma assolutamente assente.

E' sempre stato sottinteso che i compiti fossero un loro impegno e che lo dovessero gestire da sole: non ho mai imposto orari e non le ho mai assillate se qualche volta non le vedevo particolarmente entusiaste di mettersi sui libri. Se i compiti non venivano fatti la rogna era la loro: se la dovevano spicciare solo con l'insegnante.

Ho sempre vigilato, ovviamente, ma da lontano.

Quando espongo questa mia "tecnica" le suddette mamme mi guardano come si guarda una degenerata.

Ad ogni modo, non so se è stata fortuna o cos'altro ma i miei metodi hanno dato (ad oggi) i loro buoni frutti .


Tutta questa introduzione per raccontare dell'altra mattina.

La piccola, mentre faceva colazione, è sobbalzata sulla sedia ricordandosi improvvisamente di un compito non finito.

Quindi: sguardo languido dal quale sta per scendere una (non tanto furtiva) lacrima ... "Oh mamma! mi sa che ieri ho dimenticato di ricopiare la frase del libro sul quaderno".

Io, severissimamente "Beh, ora te lo ricordi! Brava! .... e via con una serie di rimproveri terminati con "dovrai dirlo alla maestra!"

Lei, alla mia reazione sostenuta, tutta piccata mi fa "Mamma, non mi parlare in questo modo ... ma lo sai che mi potresti provocare un trauma?"


Chissà se mi conviene cautelarmi: potrebbe arrivarmi a breve una richiesta di risarcimento per danni esistenziali. Piccola vipera.



08 febbraio 2011


Chissà se a chi mi legge è mai capitato: vedere indosso a qualcun altro un indumento preciso identico ad uno tuo. Ovviamente un indumento non semplicemente simile, ma proprio lui, con delle caratteristiche particolari, riconoscibile immediatamente.

Per esempio a me è capitato qualche anno fa, ad un matrimonio, di vedere due signore con lo stesso identico, preciso, spiaccicato vestito. Un vestito particolarmente elaborato e fiorito per cui era impossibile non notarle anche se le due si sono evitate accuratamente per tutto il ricevimento. Bisogna ammettere che una situazione del genere deve essere alquanto scocciante.


Insomma: questa mattina stavo seduta leggicchiando in attesa del mio turno per un appuntamento. Ad un certo punto arriva una signora di una certa età che, con non poco trambusto, si mette a trafficare per mettersi seduta sulla poltroncina di fronte. Con la coda dell'occhio la sbirciavo: cade la sciarpa, raccogli la sciarpa, cadono gli occhiali, scivola un foglio che aveva in mano ... insomma traffica per un quarto d'ora finchè finalmente non trova pace e si piazza.

Il momento clou è stato quando si è levata il cappotto ed io a stento mi sono trattenuta dall'esclamare a gran voce "Ma cosa hai fatto alla MIA camicetta, sciagurata!!"

La signora inquieta indossava infatti la MIA camicetta, quella un po' elasticizzata a righine longitudinali color nocciola, marrone e beigiolino, che mi pare (mi pare dico) mi sfini un po', acquistata chez la boutique Oviesse à la rue ..... pardon all'eur.


Sta di fatto che però quella della signora era irrimediabilmente e tristemente sbiadita.


Avessi avuto l'idea di metterla pure io stamattina (giammai, faceva un freddo cane alle sette quando sono uscita: segnava un grado ed io mi sono intabarrata come una pecorara) saremmo state perfette per l'antica pubblicità del Bio Presto.


Avrei fatto un figurone coi miei colori ancora vividi e smaglianti, altrochè.


(Eh, insomma, ognuno ha le proprie soddisfazioni)










04 febbraio 2011

CONTABILITA'


Ogni momento è buono per fare dei piccoli resoconti.

Mi decido una buona volta a buttare tutti quegli scontrini del parcheggio dell'ospedale, impilati per ordine di data, in un cassettino della mia macchina.

Li prendo e li "smazzo" ed è un susseguirsi di giorni ... mi soffermo .. il primo è del 7 gennaio 2010, l'ultimo di dicembre.

Alcuni giorni ce ne sono due e me li ricordo bene quei giorni, caro G., eccome se me li ricordo.

Ma certo a te non servono gli scontrini, i segni di ciò che è stato li porti tutti addosso, anche se, cazzarola, gliel'hai fatta vedere tu a quel male maledetto e ora sorridi sornione mentre ti snocciolo tutta la mia stupida ed inutile contabilità.

In tutto gli scontrini sono sessantasette, per un totale di quattrocentoventi euro in ore-parcheggio e vabbè ..... poi calcoliamo una settantina di chilometri per volta, spesso in mezzo ad un traffico micidiale.....
E' stata dura.

Ma tu continui a sorridere sornione.

E poi dici "Prendi il mazzo di carte piuttosto, e giochiamo".




25 gennaio 2011

OGGI DICO

Tra qualche giorno saranno saranno dieci anni che te ne sei andato.
Ma più che quella data, ogni anno, ritorna quella di oggi.
La famiglia che era seduta a tavola, pronta per la cena - tortellini in brodo quella sera - quando il telefono suonò, malefico.
La voce di mamma, l'essenza della disperazione: dicono che non arriverà a domattina ... non ce la farà ...
La tavola è rimasta così com'era.
Le bimbe dietro dormivano mentre percorrevamo i frenetici 650 Km che ci separavano da quei giorni dolorosi.

Conservo ancora il biglietto che mi hai scritto appena mi hai vista entrare in quella stanza, alle cinque del mattino. Chissà cosa volevi dirmi ... sillabe incomprensibili su un foglietto giallo ... oggi dico che probabilmente volevi avvisarmi della marea di dolore che stava per travolgermi. Mamma ci guardava di là dal vetro ed il suo sguardo mai, mai e poi mai io potrò dimenticare. Oggi dico che lei sapeva.
Poi fu tutto silenzio ed ogni macchina fu spenta.
Io e lei. E tu che non c'eri più.

Dodici mesi dopo.
Io. E lei che non c'era più.

12 gennaio 2011

DI TUTTO UN PO'


Ma è mai possibile, maledizione e accidentaccio! Ma dico io: avere a disposizione tanto bendiddio e fare uno spot così insulso!

E la megera poi, che gli dice: Potresti fare la controfigura di George ...

A nonnè, ennamo su.

Fortuna che ho le mie certezze alle quali aggrapparmi. Appeso alla parete della cucina in posizione strategica, egli mi sorride dal Calendar 2011. Non ci hanno pensato le figlie, nemmeno il marito, neanche una amica che comprende, bensì il mio futuro genero (o almeno così dovrebbe essere). Sveglio, il giovane.


Non che mio marito non abbia pensato a me, anzi. La mattina della Befana, durante un aperitivo al Bar centrale, scopro che la favolosa magnum di prosecco di Valdobbiadene che troneggia sul bancone, è in palio per la tombolata di beneficenza del pomeriggio.

Datosì che mio marito è noto nell'ambiente famigliare per il suo c*lo in certe faccende (leggi tombola, pesca, carte) ho pensato bene di chiedergli "Và e falla mia". Egli ha risposto "E SIA!, testimone la barista. In effetti le mie aspettative non sono state deluse..


Il giorno dopo quando sono andata a riscuotere la mia vincita la barista non ci voleva credere ... eppure sapesse signora mia che dilemma ho dovuto patire: dover scegliere tra un taglio e piega dal parrucchiere figo e questa bottiglia ... non esistono più le semplici vincite di una volta!


Inutile dire che il mio sangue veneto non è acqua e quindi ha prevalso il prosecchino.

Prima o poi arriverà il momento giusto per stappare.



Ritornando a faccende televisive: dopo mesi e mesi di sfragnamento di cojombari su tv e giornali relativamente alle vicende della Nannini, stamattina a RaiNews alle 5 e 35 pensano bene di darci la fondamentale notizia (e relativo servizio filmato) riguardo il suo ultimo album: sappiate che va a gonfie vele!.

Nel caso qualcuno di noi avesse dovuto perderci il sonno, dormiamo pure tranquilli: la pupa Penelope avrà pannolini e seggioloni in abbondanza.

In ogni caso, tutta quella bagarre intorno alla sua gravidanza poteva evitarla. E pure la canzoncina per la pupa, il cui ritornello mi ricorda tanto "i prati sono in fiore, profumi anche tu". E pure il rifacimento rockettaro di "volare". E visto che ci siamo anche la foto col panzone della quarantesima settimana ai quattro venti, già vista e stravista e, almeno per me, fuori luogo.

E' ripreso il tran tran scolastico e con esso tutti i dolori di pancia, di gola, di gambe nonchè la sensazione di magone in un punto non ben definito del corpo che hanno portato ad una filosofica considerazione: "Andare a scuola è una vera schifezza. Sarebbe stato molto meglio se fossimo nati tutti imparati"

Ipse dixit.