08 febbraio 2011


Chissà se a chi mi legge è mai capitato: vedere indosso a qualcun altro un indumento preciso identico ad uno tuo. Ovviamente un indumento non semplicemente simile, ma proprio lui, con delle caratteristiche particolari, riconoscibile immediatamente.

Per esempio a me è capitato qualche anno fa, ad un matrimonio, di vedere due signore con lo stesso identico, preciso, spiaccicato vestito. Un vestito particolarmente elaborato e fiorito per cui era impossibile non notarle anche se le due si sono evitate accuratamente per tutto il ricevimento. Bisogna ammettere che una situazione del genere deve essere alquanto scocciante.


Insomma: questa mattina stavo seduta leggicchiando in attesa del mio turno per un appuntamento. Ad un certo punto arriva una signora di una certa età che, con non poco trambusto, si mette a trafficare per mettersi seduta sulla poltroncina di fronte. Con la coda dell'occhio la sbirciavo: cade la sciarpa, raccogli la sciarpa, cadono gli occhiali, scivola un foglio che aveva in mano ... insomma traffica per un quarto d'ora finchè finalmente non trova pace e si piazza.

Il momento clou è stato quando si è levata il cappotto ed io a stento mi sono trattenuta dall'esclamare a gran voce "Ma cosa hai fatto alla MIA camicetta, sciagurata!!"

La signora inquieta indossava infatti la MIA camicetta, quella un po' elasticizzata a righine longitudinali color nocciola, marrone e beigiolino, che mi pare (mi pare dico) mi sfini un po', acquistata chez la boutique Oviesse à la rue ..... pardon all'eur.


Sta di fatto che però quella della signora era irrimediabilmente e tristemente sbiadita.


Avessi avuto l'idea di metterla pure io stamattina (giammai, faceva un freddo cane alle sette quando sono uscita: segnava un grado ed io mi sono intabarrata come una pecorara) saremmo state perfette per l'antica pubblicità del Bio Presto.


Avrei fatto un figurone coi miei colori ancora vividi e smaglianti, altrochè.


(Eh, insomma, ognuno ha le proprie soddisfazioni)










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