28 dicembre 2013

PERDUTO

Andare a cercare delle cose buone, dolci da far assaggiare durante le feste, proprio quelle.
Cercare una scatola né troppo grande, né troppo piccola.  Le cose devono entrare bene, si devono accomodare l'una accanto all'altra durane il viaggio.
E poi un grande foglio di carta marrone e lo spago, che non sia proprio uno spago ma qualcosa di piu' carino e sbrilluccichino.
Un addio quasi,  all'ufficio postale, e l'affidamento a chi lo deve recapitare   "abbiatene cura!"
 
E poi l'attesa....  immaginare con piccoli sprazzi di gioia il momento in cui qualcuno telefonerà con voce sorpresa per dire che sono arrivati, sì  -   non solo i dolci -  ma anche quelle parole scritte, racchiuse dentro una busta e che aspettavano da anni solo il momento giusto per ritrovare la loro strada.
 
Ma la telefonata non è arrivata .... la scatola con la carta marrone,  lo spago sbrilluccichino .... e i dolci e  le parole sono finiti chissà dove, nessuno sa dirlo.
 
La sensazione di essere stati derubati di una piccola porzione di gioia che nessuno, ma proprio nessuno, puo' restituire.

22 dicembre 2013

AUGURI



Il mio caro diario virtuale sembrerebbe abbandonato al suo destino.
Così non è, malgrado la latitanza di questo ultimo periodo., 
Ma la vita al di qua di questo schermo procede a ritmi inesorabili, e i giorni volano, letteralmente. E' grande  il rammarico, certe volte, di non riuscire a trovare il tempo  per fissare con le parole momenti che probabilmente andranno perduti nelle pieghe dei giorni che passano, veloci, uno sull'altro.
 
L'occasione delle prossime festività è quella per fermarmi un attimo, per riprendere in mano "carta e penna"  per un augurio a tutti   Per quanto se ne dica e per quanto se ne possa rimanere distaccati, queste feste portano sempre  -   sempre!  -   con sé almeno qualche momento di gioia:  un abbraccio caloroso, un augurio inatteso, un sorriso sereno, la telefonata di un amico lontano, un pacchetto da aprire con la stessa frenesia dei bimbi.
 
Buone Feste e Buon Natale!

29 settembre 2013

29 settembre

Venti anni oggi.
Gli anni scorrono, sì, ma il ricordo di certi momenti non sbiadisce, anzi, e quegli attimi sembrano appena appena  di ieri (ma solo per me, che tu devi andare, guardare avanti, correre, incontro alla tua vita).
Bellissima: candida, tranquilla, serena quando ti hanno posata in un fagottino tra le mie braccia ed io non mi stancavo di guardarti trattenendo il respiro.
Il  ricordo di quei momenti,  annulla qualsiasi altra emozione  -   qualsiasi  -   e la sovrasta , inesorabilmente.

21 settembre 2013

PANTALONCINI INTIMI

La bimba di quattro anni che mia figlia accudisce  qualche giorno a settimana mi gironzola intorno incuriosita: io sto stirando e piegando panni su panni e la faccenda pare interessarla molto.
Ad un certo punto si avvicina ...  "Paola, ti posso aiutare?"
"Ma certo", le dico  "vieni qua"
"Mi fai vedere come si fa?"
"Vieni guarda, devi piegare così e così ...."
Lei esegue, concentrata e soddisfatta, piega e chiacchiera e mi racconta le sue piccole vicissitudini.
Alla fine mi mostra tutti i vari mucchietti che ha formato con diligenza: qui i calzini, qui gli strofinacci, qui  tutte queste belle mutandine coi fiorellini e i cuoricini e qua invece tutti quei pantaloncini .....
Pantaloncini?????
Ah, ecco ....   le mie xl, mettiamola così.

23 agosto 2013

ESTATE

Una strana estate.
Si sente nell'aria del mattino presto e si vede dalla luce che sta cambiando e che sta per finire.
Ho osservato gente partire e tornare armi e bagagli, come tutti gli altri anni, verso mete vacanziere.
Quest'anno  ha regalato qualche giorno di armi e bagagli anche a noi.
L'immagine che mi porterò dentro:  il buio pesto di una notte in cui  la luna piena trasforma i rami d'ulivo in magiche trame d'argento.  I grilli che riempiono l'aria con la loro melodia incantevole che quasi stordisce.  Un abbraccio il cui calore diventa tranquilla serenità, un piccolo mondo senza parole perchè in quell'incanto ogni altro suono potrebbe disturbare quel momento di pace assoluta.

07 giugno 2013

GESTI

Ci son dei gesti banali che possono diventare grandi per chi li riceve, che ti colpiscono perchè cio' che esprimono  non devi e non  puoi dirlo con le parole.
I gesti di quando nessuno vede.
I gesti che nascono spontanei.
I gesti di un momento.
I gesti dell'intimità.

Accasciata dalla stanchezza e da un po' di malstare.
Ti chini per togliermi le scarpe.

(L'uomo che nascondi ogni tanto sguscia fuori ...  Ma io lo avevo sgamato tanti anni fa)



03 giugno 2013

M.

Ti ho accompagnata per andare a fare un esame, uno degli ultimi.
Sei scesa dalla macchina, lasciandoti dietro la scia del tuo profumo,  con movimenti che tradiscono l'agitazione di sempre,  che ti coglie come se fosse la prima volta,   e che non voglio accrescere con parole o gesti inopportuni...
Ti sei allontanata ... ti guardo nello specchietto retrovisore, i ricci al vento, la figura agile,  il passo è lo stesso, inconfondibile, di quando bambina trotterellavi verso scuola col tuo grembiule sempre immacolato, anche dopo una settimana.
E mi assale un'onda di emozione e di commozione che mi annebbia la vista e mi riempie il cuore.
Non trova parole se non un senso di ammirazione immensa per la persona splendida che sei diventata ...  la fortuna di chi ti ha incontrata e ti incontrerà per le strade che solo Dio puo' sapere.
Che il camminare ti sia lieve, figlia mia.
 

17 aprile 2013

17 aprile

Oggi avresti compiuto 80 anni.
Non mi è difficile immaginare come saresti, oggi.
Dopo tanti anni mi pare ancor ieri, quando ti ho accarezzato le mani immobili, per la prima e l'ultima volta. 
Uomo di poche parole.

15 aprile 2013

Basilica di S. Paolo - 14 aprile 2013


E' stato un giorno indimenticabile ..


non lo scorderemo davvero mai.

19 marzo 2013

SONO COSE ......

Non mi è sfuggita, e voglio riportarla per condividerla con chi mi legge, perchè da tempo non ne sentivo una così spassosa ....lo shampoo utile, se non necessario, per risvegliare I BULBI ASSOPITI..
Quindi voi tutti che state lì a combattere e tribolare ogni giorno con l'assopimento dei vostri bulbi ... sapevatelo,  la soluzione è lì, a portata di mano, anzi di shampoo.
 
 
Ci può essere cosa piu' malefica che trovarsi imbottigliati nel traffico all'improvviso,  molto prima di una curva laggiu' in fondo, e fremere per capire cosa sia successo?  Oltre la curva cosa ci sarà...  un tamponamento, dei lavori in corso, un blocco del traffico per far passare la macchina blu di turno , un gregge che attraversa il raccordo....  E soprattutto:   quanto ci vorrà per uscire dall'inghippo?
Le macchine bloccate  avanzano due metri per volta, ordinatamente, in fila per uno.
Vedi laggiu' un camion nero  che fa da capofila....si muove ... tra un po' si avanzerà pure noi, tapini, che siamo ancora nelle retrovie.
Ma la pecora nera ci sta sempre... 
 
E infatti la macchina nera davanti a te non segue l'ordine logico  -  due metri  -  ferma  -  due metri  -  ferma.  Macchè:   la macchina-pecora-nera davanti a te decide all'improvviso di interrompere questo ritmo e tu rimani in suspence  con la marcia inserita,  ferma e fiduciosa  che si decida a proseguire,  chè  quei pochi metri liberi là davanti sembrano già un traguardo. .
Manco per niente, quella non schioda, anarchia pura.
Per trattenere l'istinto di attaccarsi al clacson ci vuole una forza soprannaturale, ma fortunatamente quando uno è solo si puo' esprimere con ampia libertà di liguaggio  e come il caso richiede.
Mentre quelli laggiu' avanzano, oltre la curva, la macchina-pecora-nera ha deciso che noi dietro dobbiamo aspettare e che il ritmo dell'avanzare lo decide lei, la maledetta. 
Ci vorrà una buona mezz'ora per uscire dall'ingorgo e scoprire finalmente cosa accade dietro la curva.
Nulla ....  non c'è piu' nulla ormai.  
Qualunque cosa fosse, non lo saprò mai.
 

18 marzo 2013

CONDIVIDO ......

La voce del silenzio


massimo gramellini

È timido, è semplice, è piemontese, anche se parla come Maradona. Chissà se gli basterà essersi chiamato Francesco per seppellire la pompa della Chiesa e la società dei consumi, entrambe degenerate a livelli insostenibili. Di sicuro uno che al suo primo affaccio dal balcone si mette in ginocchio e riesce a fare tacere per quasi mezzo minuto la folla di Roma può essere capace di qualsiasi impresa. Mezzo minuto di silenzio, cioè di spiritualità, qualcosa di molto più ampio della religiosità. Le parole trasmettono emozioni e pensieri. Il silenzio, sentimenti. Erano anni che lo aspettavamo. Anni orribili di applausi ai funerali e di minuti di silenzio inquinati da coretti da stadio non solo negli stadi. Questo terrore di entrare in contatto con se stessi, contrabbandato per empatia ed espansività. Questo bisogno di buttare sempre tutto fuori, per paura di sentire che cosa c’è dentro, fra la pancia e la testa. Il cuore.

Il gesuita Francesco ha mandato nel mondo il suono dimenticato del silenzio. Per trentadue secondi: in televisione un’eternità. Sarebbe bastato che dalla piazza partisse un «viva» o un «daje» per rovinare tutto. E invece una Roma improvvisamente e miracolosamente afona non gli ha sporcato il primo e fondamentale discorso a bocca chiusa. Ora il suo cammino può cominciare, nonostante le difficoltà del caso. Lui è abituato a girare in metropolitana, ma muoversi coi mezzi a Roma risulta piuttosto complicato. Le strade sono piene di buche, in Curia anche di burroni.
 

 

27 febbraio 2013

SEMPRE SUGLI SVEDESI....

......  e sull'Ikea.

Quel giorno, all' Ikea per l'appunto,  quel retrogrado di mio marito col piffero che si è mangiato le polpettine, che io invece mi sono sbafata con grande soddisfazione.

19 febbraio 2013

Carnevale 2013


Quest'anno la nostra fata turchina è diventata una principessa, anzi, no, una regina.  Le mezze misure non fanno per lei.

 

 
 
 

13 febbraio 2013

STI SVEDESI !

All'Ikea, andando per l'uscita, si passa davanti ai bagni.
L'altra metà del mio cielo si ferma perplesso:  la sagoma sulla porta a destra indica donne,  al centro disabili, a sinistra la sagoma dell'omino coi suoi bei pantaloncini, inequivocabile.  Lui si ferma, un grande punto interrogativo campeggia sulla sua capoccia, qualcosa di inspiegabile si è materializzato davanti ai suoi occhi.
 
Che succede? Devi andare in bagno?

No, no ma guarda ..... vedi,  guarda, quello è il bagno per gli uomini e ci hanno messo il simbolo del fasciatoio!!   Cosa c'entra il fasciatoio con un bagno per uomini?
 
Certo, sti svedesi, così precisi e organizzati, non accorgersi di un simile, madornale, dozzinale errore!

Inspiegabile, davvero, dico io, neanche tanto ironica.
Cose dell'altro, o meglio  - di un  altro  -  mondo.
 


27 gennaio 2013

TUTTO DA RIFARE ....

Una ci mette tanta buona volontà per tirar su i figli, cercando di educarli in modo da far entrare nella loro zucca qualcuno (almeno) dei principi che vorresti veder trasmesso. 
L'esempio  -  ci è stato insegnato  -  l'esempio!
I risultati  nella seguente conversazione.

FIGLIA (di otto anni) "Mamma quanto costa una macchina?"
MAMMA (che la sta scarrozzando su una utilitaria pagata a rate) "Costa tanti soldi, bisogna lavorare tanto per poterla comprare"
F. "Comunque io da grande mi comprerò una Ferrari rossa fiammante"
M. (eh certo, te pareva!) "Ma che lavoro vorrai fare da grande per pensare di poterti comprare una Ferrari?
F.  "Beh mica serve lavorare .... io mi sposerò  un calciatore e mi comprerò la Ferrari.  Questo calciatore dovrà essere bello e soprattutto della Roma.
M. (ah, ecco che lavoro vorrà fare ...)  " ............ " 

Seguono pensieri di mamma che è meglio tenere per sè.

08 gennaio 2013

STORIE

Mi capita di ripensare ad una anziana signora conosciuta per caso poco tempo fa nella saletta di un ospedale. Come talvolta accade si parte da poche parole per poi raccontarsi pezzi di vita e come se ci si conoscesse da sempre ci si lascia andare a confidenze che in altre situazioni richiederebbero tempi diversi.
La signora sarebbe dovuta rimanere in osservazione per qualche ora, ma fremeva per tornarsene a casa dal suo cane, rimasto solo in quelle ore, come raccontava: suo solo ed unico compagno di vita.
Vedendola in difficoltà avrei voluto accompagnarla, ma sorridendo dichiarava di avere un taxi a sua disposizione: l'autobus infatti faceva capolinea proprio sotto casa sua, meglio di così ...
Alla fine ha convinto l'infermiera che, dopo la firma, l'ha lasciata andare .... salutando e sorridendo e, calcandosi un cappellino leopardato in testa, il passo un po' incerto, è andata via.
Ha lasciato dietro di sè la sua storia: proprio quel giorno ricorrevano dieci anni da quando le era capitato un grave incidente per cui era rimasta in coma per piu' di un mese.
Al suo risveglio dal coma suo marito e suo figlio non c'erano piu': il primo portato via da un tumore fulminante; il secondo, pochi giorni dopo, da un infarto.