25 agosto 2011

Ma và và

Una cosa che mi sta qua, proprio, impellente: abbatteteli!!

Fate fuori la MOLLY e quel demente che la scarrozza in giro ridendo come un matto alla vista delle compresse molli. Voglio dire ... già di per sè la parola "molle" ha un che di schifosetto ...

Verrebbe voglia di ficcargliele in qualche bel posto, le pastiglie molli, a quei due. Ovviamente senza toglierle dalla confezione.







09 agosto 2011




La convalescenza (una ventina di giorni fa ho finalmente fatto l'intervento rinviato più volte) mi sta imponendo dei ritmi ai quali non ero più assolutamente abituata.

Il divieto da parte dei medici di fare quasi tutto (proibito anche guidare) mi obbliga alla mercè delle mie tre efficientissime e dispotiche badanti, pronte ad intercettare ogni mio tentativo di sderazzamento.

Insomma prigioniera e succube delle tre ... e di una fastidiosa fasciatura a salame che dovrò tenere ancora per un po' di giorni e che mi è valsa l'appellativo di mamma Mac Wrap.



Solo ora, costretta al rallenty, mi rendo conto di quanto fossi frenetica, sempre col passo "a maratona", anche per accompagnare la piccola al parco o a prendere il gelato.


Speriamo comunque che 'sta situazione non comporti l'immediata ricomparsa del peso perso in una settimana di ospedale, cinque di doloroso digiuno totale, due chili in tutto. Speranza vana, ovviamente: basterà guardare una pizza o dare una sbirciatina a un par di supplì.



Tutto è bene quel che finisce bene: ma ora so che mai più leggerò la parte relativa alle "possibili complicanze" mentre sto a quattro di bastoni, col camicetto verde, pronta per entrare in sala operatoria. Mai più.




Il caso ha voluto che in sottofondo, prima che mi addormentassero, ci fosse David Bowie; il che mi è sembrato lì per lì, segno di buon auspicio. In certi momenti, come si suol dire, tutto fa brodo.

























05 agosto 2011

RITORNO ALLA (A)NORMALITA'




I segni di un ritorno alla (a)normalità ci sono tutti.








Stamattina, alla solita buon'ora, mi accingevo a prepararmi il mio caffellatte da gustarmi in beata solitudine, dopo aver accudito piante, bucato da stendere, marito che va al lavoro.




Bene, mentre mi metto seduta mi accorgo che sul tavolo della cucina è rimasto un mazzo di chiavi che mio marito deve avere con sè.




Considerato che è uscito da poco mi affaccio dal terrazzo, guardo giù, la strada è deserta di qua, di là non passa anima viva, ma forse è andato dall'altra parte mi affaccio all'altro terrazzo ma niente .... ritorno dall'altra parte ... so che prima o poi qua sotto deve passare.




Niente.




Quindi è già partito.




Quando si accorgerà di non avere con sè l'indispensabile mazzo di chiavi avrà già percorso una trentina di Km per cui non mi rimane altro che chiamarlo al telefono.




Ecco il nostro dialogo:








IO - Ma senti un po', guarda che qui hai lasciato le chiavi sul tavolo!




LUI - ah sì, vabbè .... nun te preoccupà.




IO (un po' scocciata da 'sta calma ... in fin dei conti gli sto risolvendo un problema) - Ho capito nun te preoccupà, ma ti tocca tornare indietro ... adesso dove sei?




LUI - In bagno.



IO - In bagno? In bagno dove?



LUI - A Pà, in bagno nel nostro bagno.



IO - ................ ma mi pareva fossi uscito!



LUI - Eh, e invece no.



La conversazione telefonica continua:



IO - Comunque, ecco, le chiavi sono sul tavolo della cucina.


LUI - Sì sì, mò vengo ....



Seguono saluti.








(Ecco perchè non ci siamo comprati un appartamento più grande: mica per non accollarsi un mutuo per tre generazioni, macchè!!!! il motivo vero è che con una stanza in più avremmo avuto bisogno del cercapersone ....)