24 febbraio 2009

20 febbraio 2009

IL FESTIVAL

Ieri sera mi son guardata il Festival di SanRemo, non tutto, sarebbe stato chiedere troppo, ma lo confesso, un bel po'.

All'inizio mi ha colpito la presenza di Cocciante, che ha riproposto una sua vecchia canzone "Quando finisce un amore" ... bella, bellissima, un crescendo da brividi ... e da lì non sono più riuscita a mollare. Strepitoso Pino Daniele ... con "quando quando" e "Napul'è" cantate dal vivo: atmosfera unica .... e poi via via in un gradevole susseguirsi di canzoni e personaggi.
Grande Vecchioni con "Sogna ragazzo sogna" !!
Per non parlare del fatto che sono rimasta piacevolmente stupita dalla figlia di Zucchero e anche da quella "dei Pooh".... devo ammettere di essere stata prevenuta nei loro confronti: com'è, come non è, le due ragazze mi son piaciute assai: carattere, grinta e voce ... soprattutto la Canzian, una voce particolare che merita. Poi che fossero lì grazie alle parentele e fuor di dubbio, ma questo è un altro discorso.


Sulle canzoni non esprimo giudizi ... il gusto musicale è una faccenda troppo soggettiva e può capitare di trovare bellissima anche una canzonetta di San Remo .... vabbè lo ammetto .... quella di Alexia mi piace un sacco!


I siparietti del duo Bonolis- Laurenti erano da asilo infantile ... ma lo erano dichiaratamente, nessuna pretesa di originalità o comicità a tutti i costi ....( 'sti due devono essere così anche nella vita di tutti i giorni) e la mancanza di forzature ha reso tutto leggero e gradevole.

Infine una certezza: Lucio Dalla deve cambiare fornitore. Il mocio che aveva in testa gli traballava paurosamente e all'ennesimo inchino ho temuto la catastrofe.

Insomma ieri sera ho spento io personalmente il televisore e sono riuscita perfino ad appoggiare il telecomando sul comodino.


P.S.
Quest'ultimo sembrerà, ai più, un appunto banale (ammesso e non concesso che negli altri ci sia dell'interessante) ma per me non lo è: infatti di solito questa operazione viene svolta da una parte qualsiasi del mio corpo, la prima che si piazza sul tasto rosso ....

(anche se a volte, nelle brume del ronfamento, va a finire su quello del volume o dei vari canali, piazzandosi generalmente sul 99, o come dice la smorfia "la nebbia"). Appunto.

17 febbraio 2009

LA SOLITUDINE E LA CREMA

Sempre a proposito di pubblicità.

Quando accendo la televisione generalmente sono in cucina, per cui più che guardarla, la ascolto, intenta a fare altre cose. Sarà per questo che ci sono delle frasi di alcuni spot pubblicitari che mi rimangono in mente e sulle quali mi trovo a ..... riflettere?

Mi par di capire che gli spot vengono mandati a seconda del pubblico che si suppone sia davanti alla TV in una certa fascia oraria, per cui la mattina è gran un fiorire di assorbenti, pannolini, prodotti per la pulizia, patate intelligenti, e chi più ne ha più ne metta.

Oggi mi ha colpito in modo particolare quello della crema per il prurito intimo delle donne (....) le quali, dice la suadente voce femminile, "non devono sentirsi sole a causa di questo problema!"

Infatti, c'è codesta crema che tiene loro compagnia.

Allora: se le donne col prurito intimo si sentono sole ... va da sè che quelle senza prurito intimo non soffrono di solitudine. Adesso qui, a voler essere maliziosi (ed io lo sono, ah ah ah ah ah) si apre un mondo di illazioni sull'associazione prurito-solitudine.

Ad ogni modo, onde prevenire ambo i problemi, prurito e solitudine, appunto, ho per le mani (ehm....) una soluzione quantomai economica e sicuramente efficace, collaudatissima anche per le sue note proprietà scaramantiche, soprattutto dal mondo maschile: una terapeutica e corroborante grattatina.

10 febbraio 2009

IO NON SO ............

Io non so se devo cominciare a preoccuparmi.

PREMESSA:
nel mio bagno c'è un mobiletto con più scaffali adibito al contenimento di oggetti vari. Nei ripiani più in alto le medicine, poi a scendere l'occorrente per il pronto soccorso casalingo fino all'ultimo dove tengo le varie scorte di: spazzolini, dentifrici, saponi, salviette, crema mani, deodoranti, ecc. ecc. (a me i 3x2 fanno un baffo ..... di solito se non è 14x25 non cedo).
I vari oggetti sono ben separati da una linea di demarcazione consistente nel ripiano stesso e sono tenuti anche con un preciso ordine di acquisto per cui ciò che è stato acquistato prima va consumato prima, di ingombro, di necessità. Per dire che non è tutto buttato lì a casaccio, anzi.

Capita, tempo fa, che mio marito vada a cercare il collirio per un arrossamento agli occhi, infila la mano dentro lo scaffale, ne estrae una boccetta e si instilli dentro gli occhi il contenuto. Posso capire l'inganno visto che le boccette sono simili, sta di fatto che si è annaffiato gli occhi di "atropina", quella sostanza che mette l'oculista per far dilatare le pupille.
Risultato: è stato per tre giorni con due occhi che sembrava allucinato ... (ah ah ah ah) con notevoli fastidi per leggere, guidare, usare il telefono, sopportare la luce del sole.

E va bè. Può succedere, soprattutto se si va sempre di corsa ....

Capita poi che ieri sera mi dica: "Non comprare più quel deodorante col tappo rosso che è troppo irritante e manco l'odore mi piace" .....
Dubbio.
Deodorante? Tappo rosso? Meglio andare a controllare.

Se lo è messo per giorni e giorni.
E manco gli piaceva l'odore.
E lo trovava irritante.
Ma lo ha consumato tutto.

AUTAN con aloe vera e glicerina. Flacone formato famiglia, ovviamente.

09 febbraio 2009






Time it was and what a time it was it was,
A time of innocence a time of confidences.

Long ago it must be, I have a photograph.

Preserve your memories, they're all that's left you.

04 febbraio 2009

SENZA TITOLO

Proprio in questi giorni ricorre l'anniversario della morte dei miei genitori.
Ovviamente si accavallano ricordi, momenti, situazioni. Dolore.
Ma quest'anno, alla luce dei fatti e soprattutto delle parole di questi giorni, mi vien da fare una riflessione diversa.

Ma, se quella domenica mattina, quando chiamate d'urgenza in rianimazione, per dirci "lo stiamo portando (per la quinta volta in pochi giorni) in sala operatoria" scatenando la ribellione e la furia di mia madre, non avessimo trovato medici pietosi ...
Che hanno fatto dietrofront, riportandolo dove stava e lasciandolo andare dove doveva andare, in silenzio, appoggiando le mani sulle nostre spalle per farci capire la loro comprensione e lasciandoci con lui per l'ultimo passo ...

Ma se, poco tempo dopo, il medico che ci parlò per la prima volta del tumore al cervello di mia madre, prospettandoci una terapia che l'avrebbe lasciata forse cieca, forse anche sorda, forse inferma, forse incapace di intendere e di volere, in cambio di qualche mese di vita in più ..... di fronte al nostro "nessuno la tocchi" non ci avesse stretto le mani con un gesto che voleva essere un abbraccio..

Se.

Forse qualcuno si sarebbe preso la briga di chiamarci assassine.

Anzi, certamente.