24 gennaio 2014

A UN PADRE E A UNA FIGLIA

PADRE


Padre tu che muori tutti i giorni un poco
e ti scema la mente e più non vedi
con allargati occhi che i tuoi figli
e di te non t'accorgi e non rimpiangi

se penso la fortezza con la quale
hai vissuto; il disprezzo c'hai portato
a tutto cio' che e' piccolo e meschino;
sotto la rude scorza
il tuo candido cuore di fanciullo;
il bene c'hai voluto a tua madre,
a tua sorella ingrata, a nostra madre
morta;
tutta la tua vita sacrificata
e poi ti guardo come ora sei,
io mi torco in silenzio le mani.
 

-
Contro l'indifferenza della vita
vedo inutile anch'essa la virtù
e provo forte come non ho mai
il senso della nostra solitudine.

-
Io voglio confessarmi a tutti, padre,
che ridi se mi vedi e tremi quando
d'una qualche premura ti fo segno,
di quanto fui codardo verso te.
Benché il rimorso mi si alleggerisca,
che più giusto sarebbe mi pesasse
sul cuore, inconfessato...

io giovinetto imberbe ti guardai
con ira, padre, per la tua vecchiaia...
stizza contro te vecchio mi prendeva..
 

-
Padre che ci hai tenuto sui ginocchi
nella stanza che s'oscurava, in faccia
alla finestra, e contavamo i lumi
di cui si punteggiava la collina
facendo a gara a chi vedeva primo
perdono non ti chiedo con le lacrime
che mi sarebbe troppo dolce piangere
ma con quelle più amare te lo chiedo
che non vogliono uscire dai miei occhi.
 

-
Una cosa soltanto mi conforta
di poterti guardare a ciglio asciutto:
il ricordo che piccolo, al pensiero
che come gli altri uomini dovevi
morire pure tu, il nostro padre,
solo e zitto nel mio letto la notte
io di sbigottimento lacrimavo.
 

-
Di quello che i miei occhi ora non piangono
quell'infantile pianto mi consola,
padre, perché mi par d'aver lasciato
tutta la fanciullezza in quelle lacrime. 
 


Camillo Sbarbaro

(Pianissimo 1914)

15 gennaio 2014

LA SOLITUDINE

Due gran dame della televisione si incontrano nel salotto televisivo e parlano dell'amicizia che le lega da gran tempo .... Da quando i loro figli erano piccoli, ricordano, e si incontravano sulle spiagge nei mesi estivi delle loro vacanze.
"Ma quanto eri bella!"  dice l'una
"Ma quanto eri strepitosa" dice l'altra e via con tutta una serie di ricordi su quei piacevolissimi mesi di vacanza.
Ma ... e qui scattano il tono e la faccetta mesta e desolata   "Ma quanto eravamo sole, però!! i nostri compagni  avevano sempre il loro gran bel da fare. E la  pesca e le attività sportive e questo e quell'altro e non c'erano mai!"
 
Cavolo, dico, che robe! 
 
Noi  donne normali e quotidiane, invece,  abbiamo sempre i nostri mariti e compagni attaccati alle gonne, d'inverno ma soprattutto d'estate quando belle e strepitose ci accingiamo alle lunghe vacanze estive su spiagge dorate.  
Uomini la cui principale attività è accudirci, seguirci, accompagnarci, affiancarci teneramente, da mattina a sera, votati a far sì che nella nostra  vita (e soprattutto in vacanza) la solitudine mai e poi mai ci possa intristire.
Vero?
 

03 gennaio 2014

FRAGRANZE

Dentro il negozio di oggettistica varia per la casa, dove potrei passare mezza giornata, la piacevole incertezza  su quale fragranza scegliere per i graziosissimi profumatori per cassetti.
All'improvviso la scena, che vivo come al rallentatore ...  proprio quella che non vorresti mai ....  il piede che inciampa e va a sbattere contro un grande vaso di vetro appoggiato per terra.  Non il mio piede, quello di mia figlia che mi gironzola intorno cinguettante e leggiadra  (insomma, piu' o meno ..), anche lei tutta presa da sacchetti, sacchettini, fiorellini e fiocchetti.
Il vaso va.
Il fragore che ne segue sovrasta la musica soave  irradiata nel negozio nonché il vociare degli astanti: d'improvviso  tutto si ferma e un cono di luce si accende su noi due.  Due grandi frecce rosse lampeggiano furiosamente sulle  nostre teste nel caso a qualcuno fosse sfuggito, chi e come.
Attimi di imbarazzo  cocente per tutte e due.
Immediatamente due commessi solerti ci "circondano"  e con estrema, inaspettata, gentilezza chiedono se tutto è a posto e se ci siamo fatte male.  No .. è  no tutto a posto  grazie,  e mi profondo in scuse e mortificazione mentre loro  si adoperano per ripulire ciò che rimane del misfatto.
In men che non si dica tutto viene ripristinato, il cono di luce su di noi si spegne ed io  riprendo in mano la situazione. 
La direttrice del negozio si rivela gentilissima:  Non devo ristorare nessun danno, nonostante le mie insistenze, siamo assicurati mi dice, son cose che possono capitare.
 Questa gentilezza e questa calma mi rappacificano con il mondo, non del tutto con mia figlia.
 
La  fragranza scelta per i nostri cassetti infine  è stata:   cioccolato-nocciola con lontane note di essenza di cocci di vaso.