09 luglio 2012

.. TRA STIVALI E GIUGGIOLONI

Rieccomi, mio caro, trascuratissimo ma non abbandonato blog.
Ormai tra fb e twitter pare che tenere un blog sia un po' fuori moda, ma io, anche se con meno sollecitudine di un tempo, a questo diario virtuale non rinuncio.  Virtuale a dire il vero neanche piu' di tanto ... rileggendolo ritrovo momenti  altrimenti dimenticati, persone che hanno lasciato il segno e con le quali ho condiviso momenti e parole che possono essere considerate solo una ricchezza.
Dunque qualche spigolatura, per riprendere il filo.


In questi giorni di piena estate, di caldo e afa, vorrei tanto capire che cosa spinge una donna ( meglio, tante donne e di età assortite) ad uscire di casa con addosso shorts e magliette che in tutto coprono lo spazio di 20 cm quadri e con ai piedi ... gli stivali.  Non quell'obbrobrio di stivali col tallone aperto, che magari un po' d'aria  può infiltrarsi ...... ma   stivali veri, stivaloni al ginocchio scamosciati, con o senza tacco.  Hai voglia a dire che son leggeri!! è  una cosa che solo a guardarli inevitabilmente vai a pensare al momento di gloria in cui verranno tolti.
Bleah.


Sbragat .....  ehm ..... distesa mollemente sul mio asciugamano, osservo la scenetta sotto l'ombrellone che mi sta davanti.  Mamma e figlio di 11-12 anni, stazza non indifferente, ambedue.  Lui si sistema bello comodo col suo Topolino e si sprofonda nella lettura.
 La madre, in sequenza:
 - insiste nel tentativo di  calcargli un cappellino di tela in testa che casca e pende da tutte le parti, non considerando minimamente il fatto che col tempo il pupo ha messo su un bel capoccione.
- Estrae dalla borsa, rigorosamente termica e di debite dimensioni, un succo di frutta e gli infila, volente o nolente, la cannuccia in bocca;
- Comincia ad esaminargli la schiena, minuziosamente, poi le braccia, poi la fronte, poi riparte da capo, cosa cerchi non è dato sapere;
- Comincia a tirar fuori fagotti e cartate di cibarie che si riveleranno tranci di pizza con la mozzarella con debito sgocciolìo di olio in ogni dove;
- Caccia fuori la crema protettiva e mentre quello mangia di gusto te lo ripassa da cima a fondo, spruzza come una forsennata, lo gira e lo rivolta, lo piega e lo distende finchè non si ritiene soddisfatta.
Il pupo non fa un fiato, accetta le "attenzioni" materne, azzardando un gesto di stizza ogni tanto, subito richiamato all'ordine da mammà.

2 commenti:

Daniela ha detto...

Eilà Paola! ma dove eri finita??
Alla fine di questa settimana (praticamente fra due giorni) verrò a Roma...dici che mi squaglierò come un gelato???
Bacioni

PAOLA D ha detto...

DANIELA!!!! Che piacere ritrovarti!Son sempre qua, ma il tempo che riesco a rubare per le mie cose è sempre piu' striminzito ..... Allora, che si dice da quelle parti, i ragazzi???
Se vieni a Roma, preparati, fa veramente caldo, ma dipende anche dalle zone. Quindi: vestiti leggera, organizzati coi beveraggi ma mi raccomando niente stivali, ahahahahaha
Un abbraccio cara.