18 aprile 2011
13 aprile 2011
New Generation
Sabato pomeriggio a passeggio con Marialaura per mano.
Ci stiamo gustando un bel gelato (non sono golosa in genere, il dolce non mi attira, ma davanti al bancone con quella sfilza di ondulati e cremosi gusti - nocciola e liquirizia please -non si può dire di no ... sarebbe un insulto al buonsenso).
Dunque io e la mia terzogenita si passeggia beate co 'sto cono in mano sbirciando le vetrine e lei che ciancia, ciancia, ciancia.
Sul nostro marciapiede, alla fermata dell'autobus, tre tipetti di all'incirca otto/nove anni con le tute e i borsoni del calcio, gli spuntoni belli dritti in testa, scherzano e ridono tra loro.
Mentre noi passiamo, uno di questi (il più sveglio, si vede) guardando Marialaura se ne esce con :
"Ciao occhi verdi"
Io per poco non mi strozzo "Eeeeeeehhhhhh"
Lo guardo basita e quell'impunito mi fa un sorriso mezzo sdentato da qui a qui.
Ma guarda un po' questo sfacciatello!!
In tutto ciò, come non notare il guizzo di soddisfazione negli occhi di lei. ...... tra i denti mi sfugge un "andiamo bene qua!"
Che, col tono che si può facilmente immaginare : "Sì vabbè, comunque guardasse meglio la prossima volta ... i miei occhi non sono verdi ma azzurri" e continua a camminare impettita e soddisfatta come una pavoncella . Della serie: tanto mi era dovuto.
Ma guarda un po' questa sfacciatella.
12 aprile 2011
RIFLESSIONI
Mi è capitato spesso, soprattutto negli ultimi tempi, di sentire in bocca a chiunque e per le più svariate motivazioni la frase "mi vergogno di essere italiano/a". Una ridicola frase ad effetto con la quale il pronunciante intende affrancarsi, a sacrificio della propria identità e con atteggiamento (falsamente) vittimista, da comportamenti immondi e misfatti compiuti da altre persone. In questi giorni, con quel che sta succedendo riguardo all'immigrazione, chissà se queste persone che si vergognano ad essere italiane si sentirebbero più appagate e più orgogliose ad avere la nazionalità di un qualsiasi meraviglioso altro paese dell'EUROPA UNITA. Eh già ...... Per quel che mi riguarda, non mi sono mai vergognata di essere italiana. La mia nazionalità non ha nulla a che vedere col fatto di essere una persona PERBENE. Punto. Posso ben dire di esserlo, per i miei comportamenti e per la pulizia che c'è nella mia vita, privata e di cittadina di uno Stato. E so che come me, milioni di persone con cui condivido la tanto vituperata nazionalità. La vergogna per i comportamenti immondi ed i misfatti la lascio a carico di chi li compie. E per essi posso indignarmi, arrabbiarmi, schifarmi e se tutto ciò ha un senso, cercare di fare qualcosa, agire e darmi da fare nel mio piccolo, affinchè ciò che non mi sta bene possa essere cambiato.
01 aprile 2011
AGGIORNAMENTI
Arieccomi.
Le cose vanno decisamente meglio anche se non tutto è risolto.
C'è stato da occuparsi di un femore rotto, che in una persona anziana è una vera sciagura, ma in particolar modo per chi ne ha passate di ogni negli ultimi due anni.
Dopo una ventina di giorni di ricovero, finalmente mercoledì scorso il ritorno a casa. Adesso c'è da attendere un lungo tempo nella speranza di un recupero decente dell'autonomia e nell'attesa di un altro grosso intervento per un altro problema, che è stato necessario rinviare a causa di quest'ultimo guaio.
Contemporaneamente un problema di salute che mi riguardava (e sottovalutato da tempo da chi avrebbe dovuto capirci qualcosa) si è improvvisamente acuito, portandomi, finalmente, dal medico giusto, ad una diagnosi e (speriamo!!!) ad una soluzione.
Dovrò sottopormi ad un intervento che era stato inizialmente programmato tra due/tre mesi, ma che, dopo la corsa al pronto soccorso dell'altra notte (acc.... me la son vista proprio brutta), probabilmente verrà anticipato.
Diciamo che sto con una spada di Damocle sulla testa e devo dire che la cosa mi inquieta alquanto.
Ne è condizionato anche il mio stile di vita pratico: praticamente dovrei stare in panciolle dalla mattina alla sera. Con tutta la buona volontà, ma mi è impossibile.
Beh, insomma, si dice "tutto viene e tutto passa". Facciamo che passi presto.
P.S. Grazie a chi mi ha lasciato un pensiero. Due righe affettuose, in certe giornate, sono un raggio di luce.
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