08 dicembre 2007

UN MINUTO DI SILENZIO

Un minuto di silenzio, alla prima della Scala, per commemorare la morte di tre operai durante il turno di notte in fabbrica.

Un minuto di silenzio per commemorare una morte orribile causata da una colata di olio bollente.

Un minuto di silenzio per pensare ai bimbi di tre operai rimasti senza padre.

Un minuto di silenzio per pensare a tre donne rimaste senza compagno.

Un minuto di silenzio per pensare alle madri di tre operai alle quali è stato impedito di vedere i loro figli, per le condizioni in cui erano ridotti.

Un minuto di silenzio per pensare ad altri quattro operai in fin di vita, nelle stesse condizioni.

Un minuto di silenzio.

Solo un tintinnio, ad interrompere il silenzio: inevitabilmente prodotto dai brillocchi ai polsi delle signore, nel delicato gesto di asciugare la lacrimuccia.

7 commenti:

Kaishe ha detto...

Paola... se l'ipocrisia fosse tassata... risaneremmo la nostra povera Repubblica...

LaStefy ha detto...

Giusto KAI, non credo che le signore in questione, alla prima della Scala, fossero poi, così dispiaciute di questo triste evento......

-a parte che avevano paura che, nell'alzare le mani per asciugarsi la lacrimuccia, i diamantini dei loro costosi anelli potessero cadere e perdersi
-a parte che avevano paura che non si fosse ancora asciugato bene lo smalto,
-a parte che sicuramente dicevano con la vicina di posto: Poverini......, ma alla fine dello spettacolo hanno applaudito per ben 13 minuti consecutivi.........

mah

PAOLA D ha detto...

Brava Kai, Brava Steff

era proprio questo.....

al telegiornale, dopo la notizia di queste terribili morti, tre, quattro collegamenti con il foyer della Scala ... ho provato proprio un fastidio fisico ....

quanta ipocrisia!!!!

Certo uno può dire, ma in fin dei conti la vita è questa: c'è chi piange e c'è chi ride ...

ma il pensiero di come sono morte queste persone, il pensiero delle atroci sofferenze che hanno patito
per portare a casa un salario che manco basta ad arrivare alla fine del mese, ecco, non mi dà tregua:

fabio ha detto...

Sono due 'scale' differenti. Io avrei anche evitato di fare questo minuto di silenzio, fuori luogo in un luogo fuori luogo.

C'era un musicofilo in Rai che commentava la prima dicendo che gli spettatori erano andati alla scala in tono più dimesso, di vestito. Mentre parlava scorrevano le immagini, passava la moglie dell'Emiro del Vattelapesca, tirata a lucido, iper diamantata e vestita da principessa, poi Rutelli sorridente immancabile, con il suo abito più chic delle cerimonie. Il povero commentatore ha abbassato il tiro: "Certo, la Scala resta sempre una passerella e le signore comunque non hanno rinunciato alle loro mise e ai loro gioielli".
Non bisognerebbe mai mischiare il sacro con il profano.

Kaishe ha detto...

Il fatto è che la voce di circostanza dei giornalisti procura proprio un disagio intimo...
E il loro falso senso del dovere quando ci dicono: Dobbiamo andare avanti...
Qui da noi, commentando la tragedia di un paese vicino dove un padre ha ucciso il suo bimbo di 4 anni, la moglie e se stesso... facevano a gara con certi preti a chi diceva la banalità più ovvia...
Ho enormemente apprezzato i nostri, di preti, che hanno detto che è ora di cominciare a chiamare le cose con il loro nome... per rispetto reciproco dell'intelligenza... e, ovviamente, sono stati criticati...
Che la verità sia l'ennesima utopia oramai morta e sepolta?

Andrea Matranga ha detto...

la verità è, che se se dovessimo sommare tutti minuti di silenzio per le disgrazie che accadono in questo paese ..non ci basterebbe una settimana di mutismo.
Ciao .
complimenti per il post

Lindylinda ha detto...

Ciao Andrea.. benvenuto..

L'Italia è il Bel Paese, con le Belle Parole e i Bei Vestiti per i funerali...


.. per poi archiviare tutto nel dimenticatoio sei minuti dopo.....