Mi imbatto per caso in un film, in Tv, che mi appassiona da subito e che consiglio a chiunque: "Vai e vivrai" (Va, vit et deviens) del 2005, un film franco/israeliano che narra una storia particolare e appassionante.
C'è una scena in cui il rapporto d'amore tra madre (israeliana) e il figlio (adottivo) viene tradotto in una sequenza di immagini che hanno una forza tale da lasciare senza fiato.
La madre si trova ad affrontare i pregiudizi dei genitori della scuola elementare dove decide di mandare il figlio, i quali si oppongono alla presenza del ragazzo in quella scuola. Egli infatti è un profugo eritreo di nove anni e per le sue origini ed il colore della pelle viene tenuto alla larga da tutti.
La scena che mi ha colpito tanto avviene quando il preside di questa scuola annuncia alla madre, di fronte a tutti, di voler allontanare il ragazzo per motivi di "igiene" ... gli altri genitori temono infatti che egli sia portatore di non meglio specificate "malattie africane".
Questa donna si indigna, si arrabbia, urla e si ribella di fronte a tanta ottusità ... e davanti a tutti questi genitori fa un gesto di un impatto esplosivo: abbraccia il figlio, comincia a baciarlo con tenerezza e poi comincia a leccargli tutto il viso con una forza ed una dolcezza tali che in quel momento non puoi che pensare ad una leonessa furibonda che protegge e cerca di lenire le gravi ferite, non solo fisiche, del suo cucciolo.
Memorabile.
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