Su un libro di fiabe, una illustrazione attira l'attenzione della piccola.
"Mamma, ma come mai questo scrive con la piuma?"
"Eh, nell'antichità si scriveva con quelle lì, mica esistevano le penne che usi tu"
" Mamma allora anche tu le hai usate quando andavi a scuola?"
27 febbraio 2010
24 febbraio 2010
PERCHE' HA NEVICATO A ROMA
Ritrovo un posticino che mi è tanto caro e nel quale raccontare le cose di vita, talvolta, anzi quasi sempre, veramente sciocchine.
Eppure è così bello ritrovare il tempo e la voglia di scrivere ... come riprendere in mano un lavoro a maglia abbandonato lì da tanto tempo.
.............................
Nessuno lo sa, ma se qualche tempo fa ha nevicato a Roma, c'è un motivo.
Bisogna tornare un po' indietro.
A settembre.
Una decina di giorni dopo l'inizio della materna, il primo allarme: mamme attenzione ci sono dei casi di pediculosi nella classe, provvedere prego.
Ragazzina sulle ginocchia, lente di ingrandimento, controllo minuzioso: fiuuuu, non c'è nulla. Prendiamo le giuste precauzioni: acquisto di lozione intiinfestamento, pettinino, shampoo (in caso di), gel post trattamento, alla cassa una cinquantina di euro.
Passa un mese, chiedo se l'allarme è cessato, se posso smettere di appestare mia figlia con quella roba. Percaritàdiddio, mi dice la maestra, ci sono dei casi resistenti.
Continuare a fare prevenzione.
Passa un altro mese, mia figlia riesce a non prendere i pidocchi ma in compenso le esce una dermatite causata dai pesticidi.
Facciamo qualche giorno di "vacanzina" sperando che le reiterate implorazioni delle maestre a provvedere vengano ascoltate da tutti e così si arriva a dicembre.
Nulla da fare, i pidocchi resistono e persistono. Loro, (e alcuni genitori), si fanno una pippa di lozioni, spray e shampi. Se ne stanno bellamente spaparanzati indisturbati sulle capocce delle creature e tendono, com'è loro natura, a replicarsi.
Si spera nelle vacanze di Natale.... in effetti è un problema che richiede un po' di tempo ed è sicuramente il momento giusto per chi di tempo ne ha poco. Si va tutti in vacanza fiduciosi.
Dunque, a metà gennaio si ritorna in classe.
Si ritorna tutti, ovviamente, che nessuno rimanga fuori.
Nessuno eh!!
Le maestre si dichiarano impotenti.
A quel punto mi coglie il panico: non posso usare prodotti chimici, che faccio per evitare?
L'aceto, mi dicono. E poi l'olio (quello della cucina) che sembra un ottimo metodo per far scivolare via gli eventuali parassiti. E per concludere una lozione presa in erboristeria che sa di cimice. Il lavaggio dei capelli diventa un'operazione piuttosto complicata. Il parentame mi osserva perplesso.
La piccola ormai non si ribella più: sottostà alle mie "cure" con passiva sopportazione.
(La mia battaglia, però, mi dà le mie soddisfazioni: he he, nemmeno un piccolo parassita è riuscito ad insinuarsi nelle fluenti chiome della mia pargola.)
Nel frattempo, con alcune mamme ci si mobilita e si interpella il medico della ASL che viene, controlla, visiona, individua.
Vittoria!!!
I parassiti e le relative testoline dovranno stare a casa. Si può ritornare in classe solo col certificato di avvenuta, ehm, rimozione.
E infatti, the day after, vale a dire 48 ore dopo sventolano sotto i nasi delle maestre bianchi certificati firmati e controfirmati.
E infatti una decina di giorni dopo a grattarsi non sono più in quattro / cinque, ma dieci /venti e stavolta spalmati su due classi.
E infatti acchiappo mia figlia e me la riporto a casa, ce la tengo per una decina di giorni e nel frattempo imploro che almeno le forze della natura ci aiutino, (oh, dalle mie parti si dice che il freddo ammazza tutto) ... vieni freddo inverno, vieni ventaccio gelido, lambisci le testoline sovraffollate, esercita un'opera purificatice.
Detto: fatto. Anche se non pretendevo tanto.
Sono passate belle un paio di settimane.
Lunedì ho riportato mia figlia a scuola.
In classe alcune bambine avevano un fazzolettino in testa a mò di bandana.
Per proteggersi, mi ha detto la maestra.
Come nel gioco dell'oca, si riparte dal via.
Eppure è così bello ritrovare il tempo e la voglia di scrivere ... come riprendere in mano un lavoro a maglia abbandonato lì da tanto tempo.
.............................
Nessuno lo sa, ma se qualche tempo fa ha nevicato a Roma, c'è un motivo.
Bisogna tornare un po' indietro.
A settembre.
Una decina di giorni dopo l'inizio della materna, il primo allarme: mamme attenzione ci sono dei casi di pediculosi nella classe, provvedere prego.
Ragazzina sulle ginocchia, lente di ingrandimento, controllo minuzioso: fiuuuu, non c'è nulla. Prendiamo le giuste precauzioni: acquisto di lozione intiinfestamento, pettinino, shampoo (in caso di), gel post trattamento, alla cassa una cinquantina di euro.
Passa un mese, chiedo se l'allarme è cessato, se posso smettere di appestare mia figlia con quella roba. Percaritàdiddio, mi dice la maestra, ci sono dei casi resistenti.
Continuare a fare prevenzione.
Passa un altro mese, mia figlia riesce a non prendere i pidocchi ma in compenso le esce una dermatite causata dai pesticidi.
Facciamo qualche giorno di "vacanzina" sperando che le reiterate implorazioni delle maestre a provvedere vengano ascoltate da tutti e così si arriva a dicembre.
Nulla da fare, i pidocchi resistono e persistono. Loro, (e alcuni genitori), si fanno una pippa di lozioni, spray e shampi. Se ne stanno bellamente spaparanzati indisturbati sulle capocce delle creature e tendono, com'è loro natura, a replicarsi.
Si spera nelle vacanze di Natale.... in effetti è un problema che richiede un po' di tempo ed è sicuramente il momento giusto per chi di tempo ne ha poco. Si va tutti in vacanza fiduciosi.
Dunque, a metà gennaio si ritorna in classe.
Si ritorna tutti, ovviamente, che nessuno rimanga fuori.
Nessuno eh!!
Le maestre si dichiarano impotenti.
A quel punto mi coglie il panico: non posso usare prodotti chimici, che faccio per evitare?
L'aceto, mi dicono. E poi l'olio (quello della cucina) che sembra un ottimo metodo per far scivolare via gli eventuali parassiti. E per concludere una lozione presa in erboristeria che sa di cimice. Il lavaggio dei capelli diventa un'operazione piuttosto complicata. Il parentame mi osserva perplesso.
La piccola ormai non si ribella più: sottostà alle mie "cure" con passiva sopportazione.
(La mia battaglia, però, mi dà le mie soddisfazioni: he he, nemmeno un piccolo parassita è riuscito ad insinuarsi nelle fluenti chiome della mia pargola.)
Nel frattempo, con alcune mamme ci si mobilita e si interpella il medico della ASL che viene, controlla, visiona, individua.
Vittoria!!!
I parassiti e le relative testoline dovranno stare a casa. Si può ritornare in classe solo col certificato di avvenuta, ehm, rimozione.
E infatti, the day after, vale a dire 48 ore dopo sventolano sotto i nasi delle maestre bianchi certificati firmati e controfirmati.
E infatti una decina di giorni dopo a grattarsi non sono più in quattro / cinque, ma dieci /venti e stavolta spalmati su due classi.
E infatti acchiappo mia figlia e me la riporto a casa, ce la tengo per una decina di giorni e nel frattempo imploro che almeno le forze della natura ci aiutino, (oh, dalle mie parti si dice che il freddo ammazza tutto) ... vieni freddo inverno, vieni ventaccio gelido, lambisci le testoline sovraffollate, esercita un'opera purificatice.
Detto: fatto. Anche se non pretendevo tanto.
Sono passate belle un paio di settimane.
Lunedì ho riportato mia figlia a scuola.
In classe alcune bambine avevano un fazzolettino in testa a mò di bandana.
Per proteggersi, mi ha detto la maestra.
Come nel gioco dell'oca, si riparte dal via.
18 febbraio 2010
PRIMAVERA IN VISTA
Questo blog è pieno di ragnatele.
La primavera prima o poi arriverà e bisogna fare un po' di pulizie.
Devo darmi da fare.
La primavera prima o poi arriverà e bisogna fare un po' di pulizie.
Devo darmi da fare.
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