Tra qualche giorno saranno saranno dieci anni che te ne sei andato.
Ma più che quella data, ogni anno, ritorna quella di oggi.
La famiglia che era seduta a tavola, pronta per la cena - tortellini in brodo quella sera - quando il telefono suonò, malefico.
La voce di mamma, l'essenza della disperazione: dicono che non arriverà a domattina ... non ce la farà ...
La tavola è rimasta così com'era.
Le bimbe dietro dormivano mentre percorrevamo i frenetici 650 Km che ci separavano da quei giorni dolorosi.
Conservo ancora il biglietto che mi hai scritto appena mi hai vista entrare in quella stanza, alle cinque del mattino. Chissà cosa volevi dirmi ... sillabe incomprensibili su un foglietto giallo ... oggi dico che probabilmente volevi avvisarmi della marea di dolore che stava per travolgermi. Mamma ci guardava di là dal vetro ed il suo sguardo mai, mai e poi mai io potrò dimenticare. Oggi dico che lei sapeva.
Poi fu tutto silenzio ed ogni macchina fu spenta.
Io e lei. E tu che non c'eri più.
Dodici mesi dopo.
Io. E lei che non c'era più.
3 commenti:
Cara Paola... tante parole mi si affollano alla mente.
Invece ti abbraccio in silenzio.
E ti voglio bene.
ti abbraccio forte...
Arrivo qui attraverso il blog (adorato) di Licia e scopro un altro blog commovente...... mannaggia come farò a seguirvi tutte considerato che non posso passare tutto il mio misero tempo libero al computer, non lo so, ma ecccomi tua lettrice per questo post che mi ha fatto commuovere fino alle lacrime, e per gli altri letti finora, che mi hanno fatto riflettere, ricordare, sorridere ed anche ridere.
Ti abbraccio anch'io, anch'io del clan di chi ha visto dolorosamente morire il proprio padre. Per fortuna mia mamma invece c'è sempre... colonna della mia vita anche se ho più di mezzo secolo.
p.s. la tua piccola è splendida, e le sue battute mi ricordano molto quelle della mia seconda figlia che oggi ha sedici anni e che ha sempre avuto la risposta pronta e la mente molto, molto sveglia.
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