30 gennaio 2012

CASSIERE E BOLLETTE

Quando vado a far la spesa cerco sempre di evitare accuratamente le casse self-service. L'impiccio è sempre in agguato e l'idea delle persone in fila dopo di me che sghignazzano o sbuffano di fronte alla mia incapacità fa sì che mi accodo diligentemente alla cassa "normale" anche con poche cose.
Vuoi mettere poi le due chiacchiere che scambi con la casssiera che mentre ti aggiorna sulla tessera punti, ti chiede gli spiccioletti ..... (Guardi non ci arrivo - come no, ti dice lei che in un nanosecondo e con una occhiata ti sa dire quanti centesimi sono quella sbrancata di monetine che per pigrizia tu non tiri neanche fuori e che a lei "fanno così comodo!").
Dunque, volente o nolente, ho scoperto da poco che in una catena di magazzini tutte le casse ora sono "automatiche".
C'è una addetta, che non si può più definire cassiera, che passa le merci sullo scanner, te le imbusta e ti manda avanti verso un affare verde dove per pagare devi infilare le banconote che sto coso risucchia con una voracità impressionante, si fa quattro conti e ti risputa il resto con lo scontrino. Nel frattempo la non-cassiera sta già al cliente successivo.
Tutto il traffico tessera-bollini-spiccioli-buoni sconto-superraccoltapremi ..... morto lì.

Sono uscita da lì con la stessa insoddisfazione addosso che mi dà la bolletta pagata restituita intera: fino a poco tempo fa con l'incasso la maledetta bolletta veniva tranciata a metà e ti restituivano la ricevuta; ora invece ti ridanno indietro tutto lo scartafaccio .... Che frustrazione! Ma come, il mio conto ha subito un salasso e questa qua, la bolletta, rimane tutta intera e continua a mantenere questo aspetto minaccioso di bolletta non pagata!!

Ci abitueremo ......

23 gennaio 2012

LA MEGLIO GIOVENTU'

Metti che una sera, un sabato sera, stai cenando tranquilla e ti suonano al citofono.
Ma chi è che scoccia a quest'ora, probabilmente pensi, e vai a sentire di chi si tratta.

"Mi scusi è lei la signora Pinca Palla?"
"Ma lei piuttosto chi è che mi suona all'ora di cena, cosa vuole!"

"Guardi signora, proprio qua sotto, accanto ad una macchina abbiamo trovato il suo portafoglio .....se scende .... sta qua"

La signora Pinca Palla ammutolisce, corre a cercare nella borsa. In realtà è vero: il suo portafoglio non c'è più. Si precipita per le scale e si trova davanti due ragazzi sorridenti, lei molto graziosa e lui pure a dire il vero. Le porgono il portafoglio ritrovato, scusandosi per averci frugato, ma era l'unico modo per sapere ...
La signora Pinca Palla agguanta il suo portafoglio, lo apre e controlla: i documenti, le carte, bancomat e assegni, gli impicci vari, le duecento e rotte euro: è tutto a posto. Ringrazia frettolosamente perchè fa molto freddo, gira i tacchi e se ne torna in casa.

I due ragazzi proseguono per la loro strada, mano nella mano. Una serata li attende, forse una passeggiata sul lungomare, anche se fa freddo, ma a fare progetti sul futuro il freddo neanche si sente. Si sono appena laureati, tutti e due, e i loro sogni occupano la maggior parte dei loro pensieri e delle loro parole, e mentre parlano sorridono ed i loro sorrisi sono limpidi e chiari.



E la mamma di uno dei due pensa che la signora Pinca Palla è una vera stronza.